L’ex presidente della Provincia chiede più collaborazione tra enti locali e non lesina critiche al suo successore e sindaco di Padova
“Siamo custodi di un immenso patrimonio culturale, economico e sociale, eppure oggi ci troviamo di fronte a una serie di sfide che richiedono interventi concreti e condivisi. La nostra comunità, che ha sempre dimostrato di saper affrontare i momenti di difficoltà con resilienza, ha bisogno di una politica che metta al centro le persone, le imprese e il futuro delle nuove generazioni». Sono le parole di Fabio Bui dei Popolari per il Veneto, ex presidente della Provincia, da qualche settimana ritornato “operativo” nel mondo della politica e molto critico con il suo successore, Sergio Giordani. «Come amministratore impegnato da anni per il bene di Padova e della provincia, – dichiara – sono profondamente convinto che solo attraverso una collaborazione reale tra tutti i livelli istituzionali – Comune, Regione e Governo – potremo rispondere efficacemente alle necessità urgenti della nostra città. È tempo di smettere di parlare per slogan e foto auto celebrative e di iniziare ad agire».
«Una tassazione insostenibile e incompatibile con l’offerta di servizi di supporto all’impesa, reti viarie e tecnologiche inadeguate in alcune aree ad alta vocazione produttiva, unite a una difficoltà di coordinare e alimentare gli indirizzi dell’offerta formativa scolastica rispetto alle esigenze dell’impresa che oggi non trova dipendenti qualificati, sono tra le cause della scarsa competitività del prodotto Made in Italy – prosegue Bui – .Un esempio locale di assordante silenzio lo riscontriamo anche a Padova, dove non traspare alcun supporto concreto all’azione dei sindaci e delle categorie economiche locali circa la necessità di collegare il territorio padovano con l’Europa, realizzando i due corridoi naturali della nuova Sr 308 “Del Santo” e Sa/Sp 47 “Valsugana” verso la Pedemontana che, parimenti, lamenta un deficit d’utenza tanto da indurre la Regione Veneto, in un provvedimento estivo, ad intervenire sulla pressione fiscale dei Veneti per ridurre il deficit che insiste su quest’opera».
«Non meno importante il fatto che nei prossimi anni nel quadrante est di San Lazzaro nascerà il nuovo policlinico universitario a valenza europea. Questo abbisogna di una viabilità di accesso adeguata ai flussi che insistono nella zona, alle emergenze proprie di un ospedale e ad una riprogrammazione delle sedi ospedaliere che non troverebbe giustificazione senza un accompagnamento con i servizi di accessibilità. Non mancano gli studi, – conclude Bui – mancano fatti concreti conditi da tanti silenzi».